Il cacciatore di briganti
Un medico condotto si ritrova a seguire, suo malgrado, le indagini sul delitto di un caro amico che si scoprirà essere custode di un terribile segreto.
Le forze dell’ordine vengono impegnate in una difficile caccia agli uomini che le circostanze indicano come principali sospettati, ma la famiglia della vittima è però diffidente sui risultati del lavoro della P.S. Così interpellano un amico del defunto che, avvalendosi della sua esperienza di Carabiniere nell’indagare e nel contrastare in passato il brigantaggio sugli appennini, arriverà a chiarire l’intrigata faccenda.
Il romanzo è ambientato nell’ultima decade del XIX secolo, un periodo di fermento culturale dovuto al cambiamento che l’utilizzo delle nuove tecnologie apportò alla società civile.
In Italia spiravano venti di rivalsa sociale, ma la borghesia umbertina sembrava non accorgersi delle novità portate dal “Pensiero Novo” e cercava di emarginare qualsiasi mutamento potesse scalfire il proprio benessere.
In una piccola città come Isernia nel Molise, i venti delle novità spiravano lentamente e tutto era ammantato in quell’ambiente contadino che rendeva le cose semplici e genuine e il tempo fermo in una stasi infinita.
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