Riprendere un Premio letterario dopo un’interruzione di otto anni, ma – soprattutto – farsi carico per un’Amministrazione co­munale di volerlo nuovamente sostenere e incentivare, è un bel­l’atto di coraggio. E aggiungo, di coscienza e di consapevolezza. Di questi tempi, ma ancor più, in contesti notoriamente poco in­clini ad accogliere iniziative culturali che vedano la letteratura nei suoi diversi generi farsi promotrice di conoscenza di scrittori e di narrazioni e, comunque, di un mondo che appare ai più di­stante dalla concretezza e dai bisogni reali. Merito dunque dell’Amministrazione di Macchia che ha nuovamente ripreso l’idea progetto iniziale di Elena Grande e ridato valore e vigore a questa VI Edizione con una nuova, si­gnificativa intitolazione a “Lucius Calidius” (Eroticus), il cui nome compare su un manufatto di età imperiale rinvenuto in agro di Macchia d’Isernia e oggi conservato al Museo del Louvre di Parigi, e l’aumentato numero di se­zioni, giunte in questa edizione a sette.